Discorso di Sua Ecc. Mons. Mario Delpini
in occasione della festa dell’Esaltazione della Santa Croce
Germignaga, parco “Boschetto”, domenica 13 settembre 2020 (.pdf)
Ma voi, di che cosa vi fidate? Credete forse di poter contare su voi stessi? Credete forse di essere difesi dalla pratica della legge, cioè dal compiere quello che è prescritto? Vi immaginate forse che ci sia una sapienza, una tecnologia, una scienza che risolve tutti i vostri problemi e risponde a tutte le vostre domande? “Voi, stolti Galati, siete così privi di intelligenza, che dopo aver cominciato con lo spirito, ora volete finire con la carne?”.
La tragedia planetaria della pandemia ha abbattuto molte sicurezze, molte persuasioni scontate, e cioè che la medicina era in grado di affrontare tutte le malattie, che la programmazione economica era in grado di affrontare tutte le crisi, e cioè che la globalizzazione del mercato era in grado di risolvere tutte le povertà. Tutte queste persuasioni, ragionevoli, promettenti, ma sono state rivelate precarie, hanno mostrato la loro fragilità. Non che non siano cose buone, ma non hanno retto. E così questo ha reso il nostro tempo, il nostro mondo, e tutti noi, forse, inquieti, preoccupati, spaventati.
Il percorso di chi si è incamminato dietro la croce raccoglie la testimonianza di Paolo; e cioè Paolo dice: “non c’è niente, non c’è nessuno che meriti una fiducia incondizionata, nessuna sapienza umana, nessuna potenza, nessuna astuzia, nessuna politica ci garantisce la vita finché incombe la morte. Perciò Paolo sa a chi dare fiducia. Perciò: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me, mi ha amato e ha dato se stesso per me”.
Vorrei suggerire in questa cornice così commovente e suggestiva due parole.
La prima: Lasciati raggiungere da una parola personale, per me, per te. Non disprezzarti anche se non sei perfetto. Non ritenerti insignificante anche se non sei importante. Non sentirti abbandonato anche se non sei al centro dell’attenzione. Fermati, e volgi lo sguardo a Colui che hanno trafitto. Questa Croce, questo Crocifisso sta nel cuore della storia umana per dire a ciascuno di noi: ti ho amato, ho dato me stesso per te, non pretendo niente, non voglio niente da te. Voglio solo che tu sappia che ti ho amato fino a questo punto. Non pretendo di convincerti. Voglio solo rivelarti che c’è una via sicura da percorrere se vuoi arrivare alla vita che vince la morte: l’unica via sicura è la via che ho percorso io. Chi crede in me ha la vita eterna. Se vuoi vivere, vieni, seguimi, vivi con me, vivi come me, muori come sono morto io, risorgi come io sono il Risorto, il primogenito di coloro che risorgono dai morti. Se cerchi una direzione certa per la tua vita, per la tua speranza, per le tue scelte, segui Gesù, tieni fisso lo sguardo su Gesù. Ricevi da lui acqua e sangue dal suo costato trafitto per vivere di Lui. La prima parola è questa, è una parola per ciascuno: “Io ti ho amato”, dice Gesù.
La seconda parola è questa: quello che conta è l’essere nuova creatura. Non dire che sei sempre quello. Non ritenerti vittima di una fatalità. Non pensare che la tua storia è solo una inerzia, che sei condannato a fare quello che hai sempre fatto, che sei vittima di un insieme di coincidenze che ti trattengono nella banalità. Quello che conta è l’essere nuova creatura. C’è un principio di vita nuova per chi riceve lo spirito del Cristo risorto. Può cominciare un mondo nuovo, un modo nuovo di essere uomini e donne e di essere comunità. Il futuro non è l’incombere di una minaccia indecifrabile, ma è la responsabilità di costruire una vita nuova, di essere vivi di una vita nuova. “Per me il mondo è stato crocifisso come io per il mondo”. Così siamo noi, discepoli di Gesù, presenti nella vita quotidiana come gente libera, che non adora niente e nessuno, come gente che fa della sua vita una vita donata, una vita crocifissa per il mondo. E su quanti seguiranno questa norma pace e misericordia. Così sono i cristiani, presenti nella vita quotidiana come gente che vive in pace, come gente che pratica la misericordia perché ha ricevuto misericordia.
In questo raccoglimento ascoltiamo il messaggio di questa preghiera:
Una parola personale: “Io ti ho amato, tu sei prezioso, tu sei preziosa per me”.
Una parola per la comunità: “Siamo un popolo nuovo, non siamo schiavi di nessuno, percorriamo la storia per seminarvi la novità del Vangelo”.
Pace e misericordia.